Red is the new black – il rosso come manifesto identitario
La scelta di un colore come espressione formale di un approccio verso un’architettura sostenibile e simbolo delle origini dello studio officina23
In officina23 ci identifichiamo nel colore rosso!
Un colore, che nel nostro caso, non ha un significato, ma un ruolo ben definito! Differenziarsi dal dogma dell’architetto “all black” prendendo le distanze, in via definitiva, da operazioni di greenwashing che mascherano atteggiamenti nei confronti della sostenibilità ambientale puramente mossi da scopi di mercato.
D’altronde si sa,
secondo il cerchio di Itten,
il rosso è all’opposto del verde!
La storia del colore accompagna le scelte dell’uomo da sempre e il significato che ne attribuiamo deriva da un lungo processo di sviluppo che ha caratterizzato, e caratterizza ancora oggi, il periodo storico in cui viviamo, normalizzando alcuni aspetti e percezioni rendendo convenzionale il nostro modo di interpretare il presente rispetto al passato.
Ai giorni nostri diamo per scontato che gran parte dell’arte classica sia sempre stata così come la vediamo oggi: pura, bianca, sostanzialmente perfetta, ma se guardiamo alla realtà dei fatti gli antichi avevano dei gusti che oggi definiremmo piuttosto pacchiani.
Ognuno di noi ha un colore preferito, o se volete, una propensione che tende a gradire certe tonalità di colore piuttosto che altre. Siamo abituati ad attribuire una certa sensazione o un certo messaggio negli oggetti che utilizziamo, compriamo e indossiamo ogni giorno. Lo stesso accade in architettura!
L’evoluzione della storia dell’architettura, che trova il culmine con il movimento moderno, ci ha abituati ad associare alla figura dell’architetto due colori su tutti: il bianco, ma soprattutto il nero! Anche noi amiamo questi due colori, non solo come elementi essenziali per la rappresentazione, ma anche per un aspetto di sobrietà e semplicità che forse rappresenta la chiave di lettura giusta per poter quantomeno giustificare l’atteggiamento comune nel campo dell’architettura.
Ma come studio volevamo qualcosa in più: distinguere la nostra identità tramite un tratto che attingesse alla nostra storia e alla nostra natura di architetti in maniera tale da creare un carattere immediatamente percepibile e in linea con i nostri principi.
Rosso come il fuoco
Il rosso rappresenta le nostre origini. Infatti, lo studio nasce in un’antica officina al civico 23 del comune di Este (PD).
Un edificio che un tempo rappresentava un luogo di produzione di elementi meccanici dove il rosso delle fiamme della fornace raffiguravano il simbolo protagonista dell’officina.
Per noi il rosso quindi rappresenta anche un colore di transizione da un aspetto pratico della fabbrica ad uno più intellettuale inteso come produzione di idee e progetti di architettura.
Rosso come manifesto
Il rosso rappresenta il colore più visibile nello spettro umano e proprio per questo motivo ci sembrava il colore più adatto per esprimere il nostro entusiasmo nel fare architettura.
In un meraviglioso mondo di nero e di bianco cucito addosso alla figura dell’architetto, il rosso risalta raccontando, in modo provocatorio, il nostro approccio nei confronti dell’architettura.
Da sempre ci siamo interessati di ambiente, di sostenibilità ambientale e di materiali naturali, anche quando questo tema non era “alla moda” o semplicemente molto appetibile per creare occasioni di mercato altrimenti inesistenti che sfruttano le circostanze ambientali protagoniste del periodo storico che stiamo vivendo.
Oggi invece siamo sommersi da realtà di cui lo statuto non sia green o amico dell’ambiente, in cui il verde è il colore vincente, pronto a sedurre e a tranquillizzare i consumatori.
Dunque, per noi, il ruolo del rosso è anche questo, porsi all’opposto delle apparenze e dell’immediatamente percepibile, rispondendo in maniera concreta e preparata ai temi per noi fondamentali per fare architettura oggi.
Rosso come segno
Molto spesso associamo il colore rosso ad un’azione negativa, errata o addirittura pericolosa.
Per noi invece questo colore diventa un’opportunità per esprimerci al meglio, un colore fondamentale per catturare l’attenzione dell’osservatore su diverse specifiche più approfondite o evidenziare tematiche illustrative che arricchiscono la rappresentazione.
Rosso come racconto
Anche nei nostri elaborati grafici il rosso diventa importante per distinguere il disegno dal soggetto che l’illustrazione cerca di raccontare.
Persone, percorsi o qualsiasi elemento in grado di esporre in maniera più chiara il tema della rappresentazione si tingono di rosso per esaltare l’intenzione progettuale.
In via definitiva il rosso, per officina23, racchiude il significato più profondo del nostro approccio in architettura. Un colore come simbolo di un manifesto critico verso il nostro lavoro che cerchiamo di evolvere in continuazione adattandolo ai tempi che cambiano.
Sitografia
- *https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/arte-una-mostra-restituisce-i-colori-alle-sculture-greco-romane/355098/355663*
- *https://www.geopop.it/le-antiche-statue-greche-e-romane-in-realta-erano-colorate/*
- *https://buntegoetter.liebieghaus.de/en/*
Bibliografia
- Architettura integrata, Walter Gropius, ilSaggiatore, Lavis (TN) 2010
- Cromorama, Riccardo Falcinelli, Einaudi, Torino 2017
- Il contro dizionario di architettura, Luigi Prestinenza Puglisi, LetteraVentidue, Nepi (VT) 2023
- La teoria dei colori, Johann Wolfgang Goethe, ilSaggiatore, Cles (TN) 2011
- Saper vedere l’architettura, Bruno Zevi, Einaudi, Cles (TN) 2017